La Procura della Repubblica di Paola ha chiuso le indagini sulla triste vicenda delle decine e decine di lavoratori deceduti e di ammalati, nella fabbrica della morte, di Praia a mare.
E’ una storia incredibile, di omissioni, vessazioni, di negazione dei diritti: è una triste vicenda quella dei lavoratori della Marlane di Praia a Mare, morti per cancro, per lo più, ed altri con il
destino già segnato.
Ma anche la battaglia dei cosiddetti ultimi può avere un epilogo non previsto: la lotta degli operai e delle loro famiglie, contro tutti e tutto, ha avuto ragione.
E’ la loro determinazione che in questo momento ha prevalso, su coloro che avrebbero voluto nascondere e mettere a tacere, una vera e propria strage.
I lavoratori e le vedove, guidati da Luigi Pacchiano e Alberto Cunto e con il sostegno delle associazioni non si sono assoggettai alla logica del profitto e del compromesso, ed hanno reagito
invocando giustizia.
Nel momento in cui si profila la possibilità di ottenere giustizia, invocano l’unità del movimento operaio, per il rispetto dei diritti.
Lo Slai Cobas, il Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio, l’Associazione Vittime Amianto Nazionale Italiano, l’Osservatorio Nazionale Amianto, formalizzeranno
immediatamente la loro costituzione di parte civile, non appena verrà formulata la richiesta di rinvio a giudizio e per questo hanno già affidati il mandato all’Avv. Ezio Bonanni, il quale già come
avvocato di alcune delle vittime ha contribuito ad apportare il suo contributo di esperienza e di sapere giuridico, fondamentale per far luce sulla intrigata questione.
Il nostro avvocato, conformemente al deliberato delle nostre associazioni, non accetterà offerte di transazione e già alla prima udienza dibattimentale chiederà l’integrazione del capo di
imputazione, con la contestazione suppletiva di omicidio volontario, con dolo eventuale e strage, oltre che per disastro ambientale si sensi degli artt. 434 e 437 c.p. , conformemente a quanto già
stabilito dal Tribunale di Torino per il caso analogo, costituito dal processo Eternit.
I morti sul lavoro e di lavoro, le vittime dell’amianto, dei veleni e dei cancerogeni usati nei processi lavorativi e di produzione non sono mai frutto di fatalità,ma di scelte imprenditoriali, di
padroni che subordinano la vita alla logica e alla ricerca del massimo profitto.
Davanti al disastro e alla strage di lavoratori e cittadini, le nostre associazioni ritengono grave il fatto che il governo italiano ancora ad oggi non si sia impegnato per rendere giustizia contro i
responsabili di questi gravi reati.
Questa è la vittoria dei lavoratori, dei comitati, e delle associazioni (e dell’unico sindacato che si è battuto effettivamente per i lavoratori, con il coordinamento del signor Alberto Cunto e Luigi
Pacchiano), insieme a pochi avvocati, che in questi anni si stanno battendo, senza mai arrendersi, per ottenere giustizia per i malati, i morti e tutte le vittime dell’amianto e di tutti gli altri
cancerogeni.
Noi continueremo la nostra lotta contro l’amianto e i cancerogeni nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro e nel territorio, nelle aule di giudizio, ritenendo inammissibile il sacrificio della vita di
tanti esseri umani, immolati sull’altare del profitto.
Per chi volesse intraprendere con noi questa battaglia, chiedere chiarimenti, e consigli tecnico giuridici, potrà chiamare le sedi della Associazioni o, se del caso, per una gratuita consulenza
legale, rivolgersi direttamente al nostro difensore, l’avv. Ezio Bonanni, ai numeri 06/68309534 – 0773/663593, e-mail avvbonanni@libero.it
Roma, Milano,Sesto San Giovanni, Latina, 30.09.2009
Associazione Vittime Amianto Nazionale Italiana – avappresidente@hotmail.it – 335/8056074
Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio – cip.mi@tisclinet.it – 335/7850799
Osservatorio Nazionale Amianto – avvbonanni@libero.it
SLAI COBAS – 339/2683510
Scrivi commento