Morti silenziose e morti dimenticate:
i familiari dei morti dell’Oltrepò Pavese chiedono
l’avocazione delle indagini Fibronit S.p.A. di Broni
La Procura della Repubblica di Voghera non ha ancora, ad oggi, richiesto il rinvio a giudizio dei responsabili, apparenti ed occulti, della Fibronit S.p.A. di Broni, che ha
seminato morti, lutti e tragedie, nell’Oltrepò Pavese.
Per questo abbiamo depositato oggi un ricorso al Procuratore Generale di Milano in cui chiediamo di voler avocare le indagini, per rispondere finalmente alle istanze di giustizia di
coloro che sono ammalati, di coloro che sono morti e di chi, purtroppo, si ammalerà in futuro.
E’ una storia incredibile di omissioni, di vessazioni, di negazione dei diritti: è una triste vicenda quella dei lavoratori della Fibronit S.p.A. di Broni, morti per mesotelioma ed altre
patologie asbesto-correlate.
Tuttavia non ci arrendiamo.
I lavoratori e le vedove, riuniti nella Associazione Vittime Amianto Nazionale Italiana hanno chiesto e chiedono giustizia.
La Associazione Vittime Amianto Nazionale Italiana, come pure le altre associazioni, quali il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, l’Associazione Vittime
Amianto Nazionale Italiano, l’Osservatorio Nazionale Amianto, formalizzeranno immediatamente la loro costituzione di parte civile, non appena verrà formulata la richiesta di rinvio a giudizio e
per questo hanno già affidato il mandato all’Avv. Ezio Bonanni.
Il nostro avvocato, conformemente al deliberato delle nostre associazioni, non accetterà offerte di transazione e già alla prima udienza dibattimentale chiederà l’integrazione del capo di
imputazione, con la contestazione suppletiva di omicidio volontario, con dolo eventuale e strage, oltre che per disastro ambientale ai sensi degli artt. 434 e 437 c.p., conformemente a quanto già
stabilito dal Tribunale di Torino per il caso analogo, costituito dal processo Eternit.
I morti sul lavoro e di lavoro, le vittime dell’amianto, dei veleni e dei cancerogeni usati nei processi lavorativi e di produzione non sono mai frutto di fatalità, ma di scelte
imprenditoriali di padroni che subordinano la vita umana e la salute alla ricerca del massimo profitto.
Davanti al disastro e alla strage di lavoratori e cittadini, le nostre associazioni ritengono gravissimo il fatto che il governo italiano, ancora ad oggi, non si sia impegnato a perseguire i
responsabili di questi gravi reati.
Noi continueremo la nostra lotta contro l’amianto e i cancerogeni nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro e nel territorio, nelle aule dei tribunali di tutta Italia, ritenendo inammissibile il
sacrificio della vita di tanti esseri umani, immolati sull’altare del profitto.
Chi volesse intraprendere con noi questa battaglia, chiedere chiarimenti, e consigli tecnico giuridici, potrà chiamare le sedi delle Associazioni o, se del caso, per una gratuita consulenza legale, rivolgersi direttamente al nostro difensore, l’avv. Ezio Bonanni, ai numeri 06/68309534 – 0773/663593, e-mail avvbonanni@libero.it
19 ottobre 2009
Associazione Vittime Amianto Nazionale Italiana – avappresidente@hotmail.it – 335/8056074
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio – cip.mi@tiscalinet.it – 335/7850799
Osservatorio Nazionale Amianto – avvbonanni@libero.it
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