Lo Stato condanna sé stesso: la Corte di Appello di Genova accoglie il ricorso di un lavoratore esposto all’amianto che ha denunciato l’eccessiva durata del procedimento di riconoscimento dei
benefici contributivi per esposizione all’amianto.
Condannato il Ministero della Giustizia per “il ritardo ingiustificato” che è risultato “pari ad un anno” ed al “ricorrente spetta la somma di € 1.000,00”: così il dispositivo della Corte di
Appello di Genova che ha deciso la causa promossa da un lavoratore esposto all’amianto nella centrale geo termo elettrica di Larderello, per il risarcimento dei danni per eccessiva durata
del processo, per il riconoscimento dei benefici contribuiti per esposizione all’amianto, inizialmente negati dall’INPS e che invece sono stati riconosciuti prima dal Tribunale di Pisa e
poi dalla Corte di Appello di Firenze, che ha rigettato il ricorso dell’INPS (per competenza territoriale, il ricorso per risarcimento danni è stato inoltrato alla Corte di Appello di Genova:
decreto di condanna n. 192, che ha deciso il ricorso numero 1123/2009).
Segue anche la condanna alle spese legali.
La condanna simbolica è di 1.000,00 euro a carico del Ministero della Giustizia, ma quello che conta è il principio, la condanna, dello Stato nei confronti di sé stesso.
Quando finirà lo Stato di vessare le vittime e gli esposti all’amianto?
Lo Stato condanna sé stesso, e proseguiranno i ricorsi e le richieste di condanna di tutti i lavoratori, dopo questo primo decreto di condanna.
Roma il 2.02.2010
Avv. Ezio Bonanni
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