Manifestazione nazionale dei lavoratori, dei cittadini
e delle vittime dell’amianto a Roma il 5/3/2010
La protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dall’esposizione all’amianto richiede un adeguamento della attuale legge sull’amianto, in modo da rendere pienamente esigibile anche
l’applicazione dell’art. 32 della Costituzione Italiana nella parte che dice : “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.
Quarant’anni fa, con l’articolo 9 dello Statuto dei Lavoratori, la legge 300/70, il legislatore ha riconosciuto e recepito la battaglia intrapresa dal movimento operaio per tutelare la salubrità,
la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, anche se questa norma non è quasi mai stata completamente applicata e per questo nel passato la Repubblica Italiana è stata più volte
condannata dalla Corte di Giustizia Europea.
Ancor’oggi l’amianto, il killer silenzioso, rappresenta una vera emergenza, umana, ambientale e sanitaria. L’amianto è presente nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli edifici pubblici, sui
tetti e nei capannoni industriali, nelle nostre case ed in circa tremila prodotti di uso corrente, con effetti devastanti come dimostrano le oltre 4.000 persone che muoiono ogni anno a causa di
questo cancerogeno.
La Direttiva Comunitaria 148 del 2009 afferma che: “ non è stato ancora possibile determinare il livello di esposizione al di sotto del quale l’amianto non comporta rischi di cancro”: quindi,
come affermano autorevoli scienziati e la stessa Direttiva Comunitaria sopra citata, non solo “è opportuno ridurre al minimo l’esposizione professionale dei lavoratori all’amianto”, ma l’amianto
va eliminato e va perseguito l’obiettivo del “rischio zero”, perché l’unica fibra innocua è quella che non si respira.
La nostra battaglia, che persegue l’obiettivo del “rischio zero” per chi viene a contatto con l’amianto e più in generale con tutte le sostanze cancerogene, è anche una battaglia per l’attuazione
piena della Costituzione della Repubblica Italiana.
La nostra lotta è la lotta di tutti, non persegue interessi economici, ma è una battaglia di civiltà.
Denunciamo l’inerzia del governo che ad oggi non ha ancora reso operativo il FONDO VITTIME DELL’AMIANTO per carenza del decreto attuativo, che doveva essere emanato entro 3 mesi
dall’approvazione, che invece, ad oltre 2 anni, non è ancora venuto alla luce, impedendo il risarcimento alle vittime dell’amianto. In tal modo il governo che non rispetta neanche le sue
stesse leggi e per questo oggi manifestiamo.
Il concentramento dei manifestanti è previsto alle ore 10.00 del giorno 05.03.2010, in piazza Cavour ang. Via Crescenzio.
Successivamente gli operai, i lavoratori, cittadini e vittime dell’amianto si sposteranno in Piazza SS. Apostoli, dove si incontreranno con altri manifestanti provenienti da varie parti
d’Italia.
Alle 10.30 inizierà la Manifestazione Nazionale in Piazza S. Apostoli con interventi dei rappresentanti dei Comitati e delle Associazioni che illustreranno le prossime iniziative di lotta
che saranno intraprese per i lavoratori e i cittadini vittime ed esposti all’amianto.
Durante la manifestazione, una delegazione si recherà al Quirinale per consegnare una lettera al Capo dello Stato per chiedere un suo autorevole intervento sui temi sopra esposti.
Roma, 5 marzo 2010
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
cip.mi@tiscalinet.it - 335/7850799
Associazione Vittime Amianto Nazionale Italiana
avappresidente@hotmail.it - 335/8056074
Associazione Esposti Amianto Regione Friuli Venezia Giulia
segreteria@aea-fvg.org - 040/370380
Osservatorio Nazionale Amianto
osservatorio.amianto@tiscali.it
Associazione “Contramianto e altri rischi Onlus”
contramianto@libero.it - 328/8228177
Comitato Amianto e Geotermia Alta Val di Cecina
mcardellini@alice.it
Scrivi commento