Spettabili
Ex Operai Breda,
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio,
Vi ringrazio per l'attenzione che sempre mostrate verso Nuovasesto e rinnovando i ringraziamenti per le vostre precisazioni, al tempo stesso volevo informarvi che, dopo meditata riflessione, ho
ritenuto opportuno comunicarvi che non sarà possibile pubblicare la vostra lunga lettera.
Al tempo stesso, credo che giunti a questo punto delle vicende legate alla gestione della salute in Breda, sia più opportuno organizzare una tavola rotonda dedicata a questo tema a cui possano
partecipare tutti gli attori protagonisti allora ed oggi, affinché si possa chiarire in modo univoco come sia evoluta la situazione dagli anni settanta ad oggi.
Sono certo che un confronto siffatto possa dare a tutti i presenti la possibilità di comprendere e conoscere un problema ancora oggi presente nella vita di molte persone, un contributo di
chiarezza che non potrebbero cenrto ottenere mille continue precisazioni, che andrebbero sempre più a strigere su particolari facendo perdere il senso generale della questione.
Nella speranza di vedervi sostenitori di un'iniziativa come questa, vi ringrazio per l'attenzione mostrata e resto in attesa di un vostro cortese riscontro.
cordiali saluti
yuri maderloni via mail il 7 ottobre 2010
Egregio Sig. Yuri Maderloni
direttore responsabile di Nuova Sesto
Prendiamo atto con rammarico che il vostro giornale, dopo aver pubblicato nella rubrica “lettere alla redazione” del 9 luglio scorso una rettifica in merito all’articolo ”Amianto: gli ex Breda al maxiprocesso Eternit”, a firma del direttore responsabile Yuri Maderloni e di Matteo Del Fabbro, ora si rifiuta di pubblicare la replica degli operai. In quella lettera, alcuni ex delegati del Consiglio di Fabbrica Breda dell’epoca- nascondendosi dietro l’anonimato - criticavano a mezzo dei suddetti giornalisti il nostro Comitato. Ora il giornale rifiuta di pubblicare una replica firmata di proprio pugno, con nome e cognome, da 41 operai ex Breda Fucine in cui si risponde punto per punto alle loro argomentazioni, non condividendo le argomentazioni e le critiche poste e venendo meno a qualsiasi regola democratica.
Il vostro giornale, che scrive spesso a difesa della democrazia e si vanta di appartenere ad un’area progressista, si comporta nello stesso modo dei padroni del vapore di area conservatrice. Ormai sembra che, a destra come a sinistra, la democrazia sia una parola vuota che vale solo se si pensa come vuole il padrone del vapore di turno, altrimenti “democraticamente” si censurano le posizioni scomode.
Fatte queste brevi considerazioni rispondiamo a Yuri Maderloni, che ci comunica che non pubblicherà la nostra lettera, che siamo sempre disponibili ad un confronto, ma non in una tavola rotonda (come lui suggerisce) fra addetti ai lavori, ma in un confronto in assemblea e con un pubblico dibattito.
Se il suo giornale vorrà organizzare un convegno o un’assemblea pubblica per discutere di quegli anni, in cui tutti con pari dignità e uguale tempo a disposizione, possano prendere la parole, assicuriamo fin d’ora la nostra presenza e disponibilità.
Il nostro Comitato è composto da uomini e donne con diverse opinioni e idee politiche, ma unito sugli obiettivi di giustizia sociale ed uguaglianza fra gli esseri umani che tutti esprimono liberamente con le proprie opinioni e con le lotte di tutti i giorni.
Anni di lavoro in fabbrica a contatto di sostanze cancerogene e veleni ci hanno insegnato che l’unità dei lavoratori basata sulla solidarietà, sulla difesa dei nostri diritti e della salute, passa attraverso il principio dell’indipendenza da qualsiasi istituzione economica politica, sindacale o religiosa.
Pensavamo che il vostro giornale fosse veramente democratico, sensibile a tutte le opinioni dei cittadini, ma evidentemente ci siamo sbagliati. Purtroppo, dobbiamo riconoscere con tristezza che anche il vostro giornale - come molti altri - mentre rivendica tutti i giorni sulla carta libertà e democrazia, si comporta con i lettori come fanno altri giornali, mettendo sotto i piedi le opinioni scomode e dando risalto solo alle opinioni favorevoli ai propri padroni, pubblicando solo cose utili alla propria parte economica e politica.
Dal momento che la lettera dei 41 operai Breda Fucine mandata al vostro giornale è stata da voi censurata e non verrà pubblicata- ledendo tra l’altro il principio della libertà di opinione previsto dalla Costituzione Italiana (che tanto sangue è costata al movimento operaio in lotta contro il nazi-fascismo, compreso quello dei lavoratori della Breda) - e venendo meno al diritto di replica, sarà nostra premura far conoscere attraverso tutti i canali che riusciremo ad attivare le nostre opinioni.
Distinti saluti
I lavoratori aderenti al Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, riuniti in assemblea il 9 ottobre 2010. (Lettera approvata per alzata di mano all’unanimità).
Scrivi commento