MORTI PER AMIANTO ALLA PIRELLI DI MILANO
Questa mattina il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) dott. Luigi Varanelli del Tribunale di Milano ha respinto le costituzioni di parte civile del nostro Comitato e di tutte le Associazioni ( Medicina Democratica AIEA ecc.), accogliendo solo quelle istituzionali - Inail, Asl, Regione Lombardia ecc.- che , nel corso degli anni tutto sapevano e nulla hanno fatto, salvo ora presentare il conto economico, perché quello di sangue lo hanno pagato altri.
Ancora una volta - dopo la richiesta di rinvio a giudizio dei dirigenti responsabili di tante morti operaie - un giudice ha deciso chi può partecipare come parte civile al processo e chi no.
Come ci dimostra la nostra e l’altrui esperienza, l’azienda ora cercherà di risarcire le famiglie con i casi più “ingombranti” da gestire in un processo, non facendosi scrupolo, in alcuni casi, di comprare il silenzio dei parenti in modo da far arrivare in aula solo i casi più “favorevoli”.
Nonostante questo noi continueremo la nostra lotta nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro, nel territorio, nelle strade, nelle piazze, e anche nei tribunali - senza illusioni ma con determinazione, perché non accettiamo la giustizia del padrone. Continueremo a presentarci parte civile perché nei processi entri la voce di chi, da anni, si batte – spesso inascoltato – perché si faccia vera giustizia e si mandi un segnale forte ai padroni: siamo stanchi di morire per i vostri profitti!
Noi pensiamo che vadano seriamente puniti tutti quelli che, nella ricerca del massimo profitto, risparmiano sulle misure di sicurezza a tutela dei lavoratori e dei cittadini, mettendo a grave rischio la loro salute e la loro vita.
Noi vogliamo giustizia per tutte le vittime, per questo ci batteremo. Per un processo che condanna in primo in grado i padroni assassini, c’è ne sono cento che li assolvono attraverso la prescrizione, e cavilli vari.
Anche nei casi in cui i padroni e i loro dirigenti vengono condannati a pene esemplari, come è successo alla Thyssenkrupp, noi non ci sentiamo per nulla soddisfatti perché questa giustizia, quando arriva, è comunque tardiva. Siamo inoltre convinti che - dopo l’intervento rabbioso della Confindustria, del governo e dei poteri forti - queste sentenze verranno riformate in senso benevolo ai padroni.
Il nostro Comitato insieme ad altre associazioni, da sempre si batte contro la monetizzazione della salute e della vita umana. Non possiamo accettare il principio che si può anche inquinare e uccidere impunemente basta che si paghi risarcendo il danno con una sanzione economica.
Solo per l’amianto, in Italia ogni anno ci sono più di 4.000 morti e migliaia sono i malati.
Contro le morti sul lavoro e di lavoro, contro un sistema sociale che considera normale che gli operai e i lavoratori vengano sacrificati sull’altare del profitto, si deve alzare forte la voce di tutti, perché la salute viene prima di tutto. Non esistono soglie di “sicurezza” o di tolleranza alle sostanze cancerogene: i pericoli che ogni giorno i lavoratori corrono sui luoghi di lavoro e i cittadini nel territorio vanno eliminati o continueremo a pagare un pesantissimo tributo di sangue e di morte.
Per questo invitiamo tutti i lavoratori e i cittadini a partecipare alla manifestazione:
In ricordo di tutti i lavoratori assassinati in nome del profitto
contro lo sfruttamento degli esseri umani e la distruzione della natura
Sabato 30 aprile 2011 – ore 16.00 corteo
con partenza dal Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” di via Magenta 88,
Sesto San Giovanni, fino alla lapide di via Carducci.
19 aprile 2011
Via Magenta 88 / 20099 Sesto S. Giovanni MI /tel+fax 02.26224099c/o Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” e-mail: cip.mi@tiscalinet.it
Sito Internet del Comitato: http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com
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