Sull’epidemia di E.coli in Europa
Batterio mortale con minacce multiple
da: gara.net – 1.6.2011
L’epidemia di E.coli avanza drammaticamente mentre l’impressionante lavoro di équipes di epidemiologici non riesce a trovare l’origine del batterio mortale. I medici affermano di non aver mai visto un batterio tanto aggressivo, che attacca sangue, reni e cervello.
Il microscopico mostro - in realtà un vicino parente degli inoffensivi batteri intestinali dell’essere umano, che pare sia mutato geneticamente in un nuovo ceppo entero-emorragico dell’Escherichia coli – pone grandi interrogativi agli specialisti. Tutti aspettano che la sequenza completa del suo genoma fornisca le risposte dell’agente patogeno che sta terrorizzando buona parte d’Europa e, al di là della salute pubblica, sta comportando grandi implicazioni economiche nello Stato spagnolo, indicato come capro espiatorio, anche se finalmente può essere assolto.
Le prime notizie filtrate dalla stampa parlavano di un focolaio epidemico partito dalle piantagioni di cetrioli di Almerìa e Màlaga. L’allarme si è esteso per tutta l’Europa e le conseguenze vanno ben al di là delle semplici precauzioni o della fobia per i cetrioli. Le importazioni provenienti dallo Stato spagnolo, in particolare dall’Andalusia, sono state proibite in molti paesi europei e i danni economici derivati possono essere enormi per un settore che esporta milioni di tonnellate di frutta e verdura.
Per uno Stato insolvente, al bordo della bancarotta e con l’ombra minacciosa di un “riscatto”, questo nuovo episodio può essere devastante. Produttori e agricoltori hanno serissime ragioni per preoccuparsi.
Ma una volta servito il menù, lo scandalo è tanto contagioso quanto il batterio.
Si deve augurare buona fortuna a quelli che dirigono la caccia al batterio dove ha avuto origine e ai medici che curano pazienti con quadri clinici completamente nuovi e di sorprendente aggressività.
Ma, visti gli antecedenti con le mucche pazze, l’influenza porcina, l’aviaria, il parassita “anisaki” del pesce o la più recente influenza A, bisogna anche esigere risposte che non diano la stura al panico e alla paranoia sociale, senza capri espiatori o effetti domino che rovinino migliaia di famiglie e senza un El Dorado per gli affari delle grandi multinazionali farmaceutiche.
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