Morti sul lavoro dall'inizio dell'anno al 9 agosto
Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro
Dall'inizio dell'anno ci sono stati 394 morti per infortuni sui luoghi di lavoro, ma si arriva a contarne oltre 690 se si aggiungono i lavoratori deceduti sulle strade e in itinere. Erano 344 sui luoghi di lavoro il 9 agosto del 2010, l'aumento è del 12,7%.
L’agricoltura ha già avuto 124 morti e registra il 31,5% di tutti i decessi sui luoghi di lavoro. Gli agricoltori, come tutti gli anni, muoiono per la maggioranza in tarda età, schiacciati da trattori killer spesso senza protezioni che si ribaltano. Dall'inizio dell'anno, solo sui campi, sono già 78 i morti provocati da questa autentica bara in movimento. Da soli gli agricoltori schiacciati dal trattore sono il 20,2% di tutti i morti sul lavoro. Poi a questo terrificante numero di vittime occorre aggiungerne altre tra le persone che incautamente sono a bordo del trattore con il guidatore: poi ci sono altri morti sulle strade quando il mezzo si scontra con automobilisti e motociclisti. Di queste vittime la maggioranza ha oltre 65 anni. Spesso questi anziani non sono in buono stato di salute per guidare un mezzo così pericoloso in un territorio in pendenza come quello italiano. Diverse vittime hanno addirittura oltre ottanta anni. A morire nell’indifferenza generale sono i nostri padri e i nostri nonni. I morti sui luoghi di lavoro con oltre 65 anni sono quasi un terzo di tutte le vittime sul lavoro e quasi tutte lavorano nell'agricoltura
tutte lavorano nell'agricoltura
L’edilizia ha già avuto dall'inizio dell'anno 109 vittime sui luoghi di lavoro e rappresenta il 28,4% sul totale, le morti in edilizia sono dovute soprattutto a cadute dall'alto. Le vittime sono per la maggior parte giovani edili meridionali e stranieri anche nei cantieri del nord
Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro in questi primi sei mesi sono 44 con il 12,1% sul totale. I romeni sono oltre il 40% tutti i morti sui luoghi di lavoro tra gli stranieri
L’industria ha già avuto 36 morti con il 9,3%.
L’autotrasporto 29 con l' 8,2% . i giovani militari morti in Afghanistan sono già 6 dall'inizio dell'anno e 41 dall'inizio della missione.
Le regioni in testa a questa triste classifica sono la Lombardia con 47 vittime sui luoghi di lavoro (provincia di Milano e Brescia 11 vittime). La provincia di Brescia è stata l'anno scorso con 21 morti la prima in Italia in questo triste primato assieme a quella di Bolzano.
L'Emilia Romagna 30 (Provincia di Bologna 8). Purtroppo la regione in cui è nato l'Osservatorio, è tra le grandi regioni italiane quella che registra in questo momento assieme al Veneto il maggior numero di morti sui luoghi di lavoro in rapporto al numero di abitanti.
Il Veneto, con 30 morti, come l'anno scorso si sta confermando tra le grandi regioni, quella con il più alto numero di morti sui luoghi di lavoro in questo momento assieme all'Emilia Romagna. Le province di Padova, Vicenza, Venezia e Rovigo hanno 5 morti
La Sicilia 30 morti Catania 7 morti, Ragusa 6 morti e Messina 5
Nonostante la terribile tragedia della Thyssen e dopo un calo costante delle vittime che si registrava da quel tragico evento, anche la provincia di Torino ha già 9 morti sui luoghi di lavoro e il Piemonte 27: il Piemonte ha quasi raggiunto il numero di vittime dell’intero 2010 (28 morti).
Anche la Toscana, una delle regioni che ha avuto negli ultimi anni un andamento molto positivo rispetto alle altre, sta avendo quest'anno un numero consistente di vittime, già 24 contro le 29 dell’intero 2010.
Molto positiva nel corso di questi mesi la situazione nella Regione Lazio che ha “solo” 23 vittime. E' soprattutto la Provincia di Roma che ha un fortissimo calo, 7 morti contro i 22 dell’intero 2010.
Le provincia di Bolzano 10 morti, Chieti 8 , Savona, Latina e Lecce 7 morti.
Napoli 6. L'Aquila e Bari 5
In agosto ci sono solo 16 morti sui luoghi di lavoro, nel mese di luglio 53 morti, a giugno 57, a
maggio 51 e ad aprile 45. Moltissimi morti sono dovuti alle condizioni climatiche, soprattutto per le categorie che svolgono i lavori all'aperto quali l'edilizia, l'agricoltura, la manutenzione
stradale, l'autotrasporto ecc... Per queste categorie con un po’ di buona volontà da parte di tutti è possibile riuscire ad incidere sul fenomeno aumentando la prevenzione ed allarmando le
categorie quando ci sono maggiori rischi legate alle condizioni del tempo in determinate provincie del paese. E’ già possibile sapere con alcuni giorni d’anticipo quando potrebbe esserci un
aumento delle vittime per questi lavoratori, ed è per questo che siamo a segnalarvi un blog di Meteoreologia http://www.prevenzionemeteo.blogspot.com/che, con la nostra collaborazione, fa
previsioni del tempo mirate alla prevenzione dei gravi infortuni sul lavoro dei lavoratori che operano all'aperto, e anche per i lavoratori in itinere che spesso rischiano la vita quando vanno o
tornano dal lavoro: a causa di turni pesanti in orari dove si dovrebbe dormire. In questi casi le condizioni del tempo sono determinanti. I grafici elaborati col materiale raccolto nel corso di
questi 4 anni e le condizioni metereologiche danno una situazione abbastanza chiara e attendibile sui rischi che si corrono. Oltre le previsioni del tempo, sempre utile per tutti i lavoratori, il
blog segnala quali sono le province più a rischio, situazione che si verifica in particolari condizioni. Nei mesi estivi tutto il Paese ha un rischio abbastanza elevato, ma alcune zone presentano
rischi maggiori. I lavoratori che operano all'aperto, o che sono sulle strade in quelle province evidenziate nelle giornate ad ALTO RISCHIO, debbono prestare la massima attenzione nei giorni
segnalati.
Carlo Soricelli
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