Dal giornale mensile ZONA NOVE (Milano).
Amianto: rinviato a febbraio il processo alla Pirelli
di Michele Michelino (michele.mi@inwind.it)
Il 19 dicembre si è tenuta la prima udienza del processo contro gli 11 dirigenti della Pirelli di Milano accusati di omicidio colposo e lesioni gravi di 24 lavoratori. In quest’udienza dopo Asl, Inail e Regione Lombardia è stata formalizzata la richiesta di costituzione di parte civile della Cgil, di Medicina Democratica, dell’Associazione Italiana Esposti Amianto e del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio.
Questi atti sono avvenuti in un clima particolare. Proprio in questi giorni il Comune di Casale Monferrato, città simbolo della lotta all’amianto in quanto vanta il triste primato delle vittime e dei morti, ha dichiarato di essere intenzionato ad accettare l’offerta del miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, uno dei padroni dell’Eternit, che ha offerto 18 milioni di euro in cambio della revoca della costituzione di parte civile da parte del Comune. Tanti soldi, maledetti e subito, per uscire dal processo. Contro questa decisione, le vittime, i loro familiari e tanti cittadini di Casale Monferrato hanno protestato energicamente, ricevendo la solidarietà di tutti i Comitati e le Associazioni delle Vittime dell’Amianto che oltre ad esprimere la loro solidarietà alle famiglie delle vittime, hanno denunciato questo tentativo di corruzione.
Negli stessi giorni, una proposta simile è stata fatta dai dirigenti della ThyssenKrupp di Torino, fra cui l’ex amministratore delegato Harald Espenhahn, condannati da un tribunale di primo grado per la morte di sette operai a 16 anni, per omicidio volontario e dolo eventuale insieme con altri 5, condannati a pene fra 13 e 10 anni. In vista del processo d’appello il padrone e i dirigenti della ThyssenKrupp hanno proposto il pagamento nticipato dei risarcimenti stabiliti dalla Corte d’Assise di Torino, circa 9 milioni di euro alle parti civili (tra cui spiccano i tre sindacati confederali, la Fiom, la Regione Piemonte, la Provincia, il
Comune di Torino, Medicina Democratica) per il ritiro contestuale da parte civile nel
processo di secondo grado. Il sindacato e il Comune di Torino, si sono dichiarati disponibili ad accettare l’offerta: la Fiom - come conferma Giorgio Airaudo, responsabile auto per il sindacato - per “destinare queste risorse a interventi di formazione sui lavoratori responsabili della sicurezza”.
La giunta, con a capo il sindaco Piero Fassino, per destinare il milione di euro
messo a disposizione dall’azienda a “iniziative a favore della cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro e per finanziare l’istituzione di borse di studio in memoria delle vittime del rogo”.
Dopo aver accumulato enormi profitti sulla pelle delle persone mandandole oscientemente alla morte, oggi con i soldi cercano di comprarsi l’impunità. Non esiste cifra che possa risarcire i danni e i lutti provocati. Il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio (di cui chi mi onoro di far parte) da sempre si batte contro la monetizzazione della salute e della vita umana. Anche nel processo contro i dirigenti della Pirelli, come sempre, si è presentato parte civile nel processo, chiedendo 1 euro di risarcimento per dimostrare ai padroni che non siamo in vendita. Il prossimo 23 febbraio 2012 sapremo se il giudice ci ammetterà o no come parte civile.
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