Comunicato stampa
Amianto processo Pirelli:
Udienza lampo e nuovo rinvio per trattare sulla pelle dei lavoratori.
Due mesi di sospensione del processo non sono bastati, agli avvocati dei dirigenti Pirelli imputati della morte e lesioni gravi di 24 lavoratori, per accordarsi sul prezzo delle vite umane e comprare tutte le parti civili.
Il calendario stabilito nella precedente udienza dal giudice Piffer, prevedeva che questa mattina il giudice decidesse sull’ammissibilità delle parti civili che si erano costituite nelle precedenti udienze, Il “Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio”, Medicina Democratica e l’Associazione Italiana Esposti Amianto. Invece stamattina a sorpresa altro colpo di scena.
Il nuovo giudice ha comunicato alle parti che il giudice Piffer è stato trasferito e sostituito da lui.
L’udienza è cominciata con l’appello delle parti in causa e gli avvocati della Pirelli hanno comunicato che sei famiglie risarcite da Pirelli “escono” dal processo e che la trattativa era ancora in corso.
Inoltre un avvocato degli imputati ha sollevato un cavillo legale formale riguardo alla notifica del suo assistito e il giudice in meno di tre quarti d’ora ha chiuso l’udienza rinviando la discussione sulle parti civili al 24 maggio.
Il nostro Comitato da sempre si batte per ottenere giustizia per i lavoratori morti e ammalati, per questo nei processi chiede un euro di risarcimento (1 euro).
Pur comprendendo che i famigliari delle parti offese possano accettare un risarcimento economico per il danno subito, noi consideriamo molto grave che le istituzioni (Inail, Asl, Regione) accettino una transazione economica mercanteggiando sulle malattie e sulla vita umana come si fosse al mercato delle vacche.
Trasferimento dei giudici, cavilli legali e trattative private servono solo ad avvicinare la prescrizione garantendo l’impunità ai colpevoli.
La salute e la vita umana non sono in vendita e non hanno prezzo.
Gli assassini devono subire condanne e sanzioni esemplari che servano da monito a chi non rispetta le norme di sicurezza, perché sulla salute e la vita non si tratta.
Giustizia per i lavoratori e i cittadini morti e malati.
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio.
Sesto S.Giovanni, 19 aprile 2012
Per contatti 3357850799
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