Comunicato stampa
Morti per amianto alla Pirelli.
Continuano i processi fra silenzio e compravendita delle parti civili.
A Milano è in corso da mesi, nel più assoluto silenzio, il processo contro 10 dirigenti della Pirelli imputati di omicidio colposo e lesioni gravi di decine di lavoratori morti per mesotelioma pleurico o che si sono ammalati di tumore.
Il 26 novembre 2013 è cominciato un secondo processo (Pirelli 2) contro 10 ex manager Pirelli, tutti ex componenti del cda ed ex amministratori della Pirelli, nel procedimento con al centro la morte di alcuni operai colpiti da tumori causati dall’amianto presente in fabbrica. Gli imputati devono rispondere di omicidio colposo e lesioni colpose gravi e gravissime in relazione ad altri 19 casi. Si tratta della seconda ‘tranche’ del procedimento penale, di cui è titolare il pm di Milano Maurizio Ascione, che ha già portato a processo i dieci ex manager Pirelli per 24 casi, tra operai morti per mesotelioma pleurico o che si sono ammalati di tumore. Il 26 novembre si sono presentati parte civile alcune associazioni storiche (Medicina Democratica, l’Associazione Italiana Esposti Amianto, e il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio), mentre alcuni avvocati delle vittime e di parti civili, hanno anticipato che nella prossima udienza i loro assistiti usciranno dal processo avendo “accettato” il risarcimento economico proposto dai dirigenti Pirelli.
Il 10 gennaio 2014 alle ore 9,30 nell’aula 5 al terzo piano del Palazzo di Giustizia di Milano il giudice Annamaria Gatto deciderà si pronuncerà sulle parti civili.
Ieri 11 dicembre 2013 si è aperta una terza 'tranche' dell'inchiesta, che riguarda altri cinque casi (due decessi e tre lesioni). Tutto questo sta avvenendo nel più totale silenzio.
Se il processo Eternit contro i padroni della multinazionale svizzera-belga ha avuto tutta l’attenzione della stampa nazionale e internazionale, i processi contro i dirigenti Pirelli, a parte qualche trafiletto sui giornali locali, avvengono nel totale silenzio della stampa.
Forse perché la Pirelli che rappresenta il salotto della buona borghesia milanese finanzia anche parte dei giornali i quali hanno interesse a non sputare nel piatto dove mangiano. La cosa singolare è che tra i 10 rinviati a giudizio degli ex componenti del cda di Pirelli c’è anche Piero Sierra, presidente dell'AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, insieme a ex amministratori che si sono succeduti dal 1979 al 1988.
La Pirelli sta spendendo milioni di euro per risarcire le parti offese o civili e farle uscire dal processo. I familiari delle vittime e le associazioni che resistono e non si fanno comprare meritano più rispetto e attenzione anche da parte della stampa e delle televisioni.
Le associazioni Medicina Democratica, l’Associazione Italiana Esposti Amianto, e il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, che da sempre lottano contro chi vuole monetizzare la salute e della vita umana, anche questa volta si sono presentati parte civile, esigendo, nel caso fossero ritenuti colpevoli, una severa condanna dei dirigenti che serva da monito per il futuro.
La battaglia sarà dura, avremo contro tutti i migliori avvocati che i soldi dei padroni possono ingaggiare per estrometterci dal processo ma come sempre condurremo la battaglia fino in fondo, perché la nostra è una battaglia di civiltà.
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
e-mail:cip.mi@inwind.it http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com
Sesto San Giovanni, 12 dicembre 2013 per contatti cell. 3357850799
Scrivi commento