Pubblichiamo un articolo dell’agenzia “Redattore sociale”
Processo Pirelli: amianto ovunque e gli operai lavoravano senza mascherine
Stamattina l’udienza del primo processo contro l’azienda accusata di contaminazione a danno di 24 operai che sono stati esposti alle fibre di asbesto e si sono ammalati. Presunti colpevoli sarebbero 11 dirigenti tra gli anni '70 e '80.
18 dicembre 2013
MILANO - Negli stabilimenti milanesi della Pirelli l'amianto era ovunque e trattato con disinvoltura. Veniva usato per coibentare tubature e impianti, ne erano interamente ricoperte pareti interne e soffitti della mensa e veniva rimosso o installato senza alcuna precauzione. È quanto emerso questa mattina al Tribunale di Milano nell'udienza del primo processo contro la Pirelli per la contaminazione da amianto di 24 operai. "Quelli che si occupavano della manutenzione e della centrale termica sono stati sottoposti a un'esposizione certa alle fibre di amianto", ha affermato Patrizia Legittimo, igienista industriale e consulente tecnica dell'accusa nel processo. Per gli altri operai invece ci sarebbe stata un'esposizione passiva.
Il primo processo contro la Pirelli è iniziato nel 2012 e si basa su 24 casi di operai (solo 4 ancora vivi) che si sarebbero ammalati per aver respirato fibre di amianto: 21 colpiti da mesotelioma pleurico, 1 da asbestosi, 1 da mesotelioma peritoneale e 1 da neoplasia polmonare. Presunti colpevoli di lesioni e omicidio colposo sarebbero 11 dirigenti della Pirelli negli anni '70 e '80. Dai rapporti dell'Asl citati dalla consulente del pubblico ministero Maurizio Ascione, risulta che le coibentazioni in amianto non venivano smaltite correttamente. Tanto che negli anni '90, quando è iniziata la dismissione degli stabilimenti, i tecnici dell'Asl hanno trovato "rifiuti di amianto sotterrati o in cunicoli". In una relazione dell'Asl si legge che "lo stato di abbandono in cui sono stati trovati i materiali di scoibentazione degli impianti contenenti amianto testimoniano la mancata attuazione delle cautele più elementari per porre in sicurezza l'ambiente". "Anche dopo la metà degli anni '80 -ha sottolineato Patrizia Legittimo- non risulta venissero adottate procedure o precauzioni particolari". Neanche delle semplici mascherine, di quelle che si trovano in qualsiasi negozio di ferramenta. "Avrebbero almeno ridotto il rischio", ha aggiunto.
Dall'udienza di questa mattina è emerso anche che l'Inail (parte civile nel processo), nel 2004 ha riconosciuto la "malattia professionale" ad alcuni dipendenti Pirelli, colpiti da mesotelioma o da asbestosi causati dall'esposizione all'amianto nello stabilimento di viale Sarca. Il processo proseguirà il 10 gennaio 2014, quando verranno sentiti come testimoni 7 operai.
Al Tribunale di Milano sono in corso anche altri due processi contro la Pirelli, nati da altri 29 casi di operai che sarebbero stati esposti all'amianto. Imputati sono sempre gli stessi dirigenti. Tra questi Piero Sierra, 79 anni, che oltre ad essere ancora un dirigente della Pirelli è anche presidente dell'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (vedi lanci dell'11 dicembre 2013). (dp)
Scrivi commento