Morti per amianto nei capannoni Alfa Romeo di Arese
Processo penale contro alcuni ex dirigenti Fiat per 21 decessi legati all’esposizione all’amianto negli anni Ottanta e Novanta all’Alfa Romeo di Arese.
Oggi 31 marzo è iniziato il processo penale contro sette ex dirigenti Fiat per ventuno decessi legati all’esposizione all’amianto negli anni Ottanta e Novanta all’Alfa Romeo di Arese.
Gli ex manager Fiat, tra cui l’Ad Paolo Cantarella, sono accusati in relazione alla morte per forme tumorali di 21 operai dello stabilimento automobilistico, decessi avvenuti a metà degli anni 2000 e che secondo l’accusa sarebbero stati provocati dalla presenza di amianto nello stabilimento milanese.
Cantarella risponde di omicidio colposo in relazione alle sue cariche di ex presidente di Alfa Lancia spa e Lancia Industriale nel 1991 e amministratore delegato di Fiat Auto tra il 1991 e il 1996. Gli altri indagati sono Corrado Innocenti (ex amministratore delegato di Alfa Romeo), Piero Fusaro (ex presidente ed ex ad di Lancia Industriale spa), Luigi Francione (ex presidente di Lancia spa), Giorgio Garuzzo (ex presidente di Fiat Auto spa), Vincenzo Moro (ex ad di Alfa Romeo), Giovanni Battista Razelli (ex ad di Lancia Industriale spa). Per tutti l’accusa è omicidio colposo.
Per anni la salute dei lavoratori è stata sacrificata in nome del profitto provocando morti e gravi malattie professionali, ma oggi la maggior consapevolezza dei lavoratori e dei cittadini chiede giustizia per chi ha causato danni agli esseri umani e alla natura.
La salute sui luoghi di lavoro e il rispetto delle norme di sicurezza fanno parte delle conquiste di civiltà e coinvolgono in prima persona i lavoratori e i cittadini ed è interesse della società farla rispettare.
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