Dal quotidiano Il Tirreno. La strage di Viareggio
Le voci di tutte le stragi d’Italia strette intorno a Viareggio
Dalla Thyssen alla scuola di San Giuliano
di Puglia passando per l’Aquila le storie di un'Italia che crolla, esplode, brucia per la follia e la negligenza dell'uomo. Grande commozione al corteo per reclamare la verità a cinque anni dalle
strage di Viareggio in cui hanno perso la vita 32 persone
di Donatella
Francesconi
VIAREGGIO. "I nostri figli sono stati ammazzati per risparmiare"; "Mio figlio è morto sotto le macerie del terremoto e per due volte la giustizia italiana mi ha negato il diritto a costituirmi parte civile"; "C'è chi ha dato a chi causa tutto questo la patente dell'impunibilità"; "A San Giuliano di Puglia è la scuola l'unico edificio crollato nel terremoto"; "In quella classe di Casalecchio sul Reno avevano tutti la media dell'otto…giovani che al loro paese avrebbero potuto dare molto": voci da dentro l'Italia che crolla, esplode, brucia per la follia e la negligenza dell'uomo.Storie di gente di casa nostra. Rosina Plati, madre di Giuseppe De Masi, morto a 26 anni nel rogo della Thyssen di Torino, Sergio Bianchi, padre di Nicola, 22 anni, studente di biotecnologie, Loris Rispoli, fratello di Liana, morta a 29 anni nella tragedia del Moby Prince, traghetto in fiamme nelle acque di Livorno, Antonio Morelli, padre di Morena, che a sei anni era andata a scuola come tutti i giorni, a San Giuliano di Puglia e a casa non è più tornata, Roberto Alutto, padre di Deborah che una aereo crollato su una scuola s'è portata via insieme a dodici altri studenti a Casalecchio sul Reno.
Voci dal palco di Viareggio, ad un passo dai binari dove cinque anni fa - in una notte di prima estate - un treno deragliato ed il gpl sversato si sono presi 32 vite. Ed ancora, Antonietta Centofanti, zia di David, 19 anni, che avrà dato per sempre solo "Analisi 1", prima di chiudere gli occhi per sempre sotto le macerie della Casa dello studente a L'Aquila. E Giuliana Busto, sorella di Pier Carlo, morto a soli 33 anni nel giro di sei mesi a causa dell'amianto che la fabbrica dell'eternit spargeva tutto intorno a Casale Monferrato. Morti d'amianto come gli operai della Breda di Sesto San Giovanni (e quelli di Pistoia).
Storie di battaglie, di moglie, mariti, madri, padri, sorelle e fratelli che si organizzano. Affrontando insieme le mille facce di una giustizia che tratta un disastro, una strage, con gli stessi strumenti e lo stesso metro giudizio di sempre. "Un avvocato mi disse - racconta Morelli - "caro giovanotto, pensi che la giustizia te la regalano?" Ma come: io ho perso una figlia di sei anni e la giustizia tutela chi l'ha uccisa?". Non solo parole di un padre ferito a morte. Perché - così si conclude il racconto di Morelli - "dopo un anno e mezzo dalla tragedia l'ingegnere coinvolto nel processo era responsabile alla sicurezza in un cantiere!".
Chi ha causato il rogo della Thyssen - ripete da anni mamma Rosy - era consapevole, aveva accettato il rischio. Questi colpevoli non sono ancora andati in galera. Ma noi lotteremo fino alla fine". "Il pubblico ministero mi ha detto "devo tutelare gli imputati": e mio figlio, la vittima, 22 anni e tanti sogni annullati, chi lo tutela?", è la domanda che non smette di proporre papà Bianchi che con l'associazione "Vittime universitarie 6 aprile 2009" distribuisce borse di studio a futuri geologi in memoria di Nicola e di ciò che non deve più accadere.
"Trentadue morti e due amministratori delegato di due delle società pubbliche più importanti a processo con accuse pesantissime - è la voce di Daniela Rombi, a nome dei familiari delle vittime della strage di Viareggio - che sono ancora al loro posto, anzi sono stati promossi: Moretti da Ferrovie a Finmeccanica ed Elia da Rfi a Ferrovie. Le nostre istituzioni, il nostro Governo li ha già assolti!".
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