Pubblichiamo il bollettino del nostro Comitato (anche in PDF) ricordando due importanti appuntamenti:
1) l'assemblea di Sabato 20 settembre
2) il presidio di venerdì 26 settembre 2014 al Tribunale di Milano dalle ore 9,30 alle 11.00 a sostegno dei famigliari dei lavoratori Breda/Ansaldo, morti per amianto, in occasione del nuovo
processo che si apre contro i dirigenti della fabbrica. Ciao a tutti e buona lettura.
Sabato 20 settembre 2014
ore 15,30 ASSEMBLEA
presso il Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”
di via Magenta 88,Sesto San Giovanni
O.d.g.:
Bilancio di un anno di lotte e informazione sul contenzioso con l’INAIL: riconosciuti con la lotta anche gli ultimi sei ex lavoratori Breda.
Prossime scadenze di lotta e informazione sulle cause in corso contro i dirigenti Breda e Pirelli
Organizzazione del presidio al Tribunale di Milano (Palazzo di Giustizia) per la prima udienza del Processo Breda-Ansaldo
Varie
Risolti gli ultimi casi
La lotta paga: riconosciuti anche gli ultimi 6 lavoratori esposti
Dopo anni di lotte con innumerevoli manifestazioni e proteste contro i dirigenti Breda e l’Inail, dopo le cause legali contro l’Inps, il contenzioso si è risolto favorevolmente per tutti i lavoratori esposti all’amianto che avevano presentato la domanda per i benefici di legge, compresi quelli che avevano perso le cause contro l’Inps e a cui i giudici avevano applicato la decadenza (prescrizione).
ANCORA UNA VOLTA LA LOTTA E LA RESISTENZA PAGANO: a tutti i lavoratori che avevano fatto la domanda entro il 15 giugno 2005 l’Inail ha riconosciuto l’esposizione all’amianto.
Venerdì 26 settembre 2014 presidio al Tribunale di Milano
a sostegno dei famigliari dei lavoratori della Breda/Ansaldo.
In occasione del nuovo processo che si apre contro i dirigenti della BredaTermomeccanica/Ansaldo, il Comitato ha deciso di fare un PRESIDIO davanti al Tribunale dalle ore 9,30 alle 11.00 (inizio del processo) e invita tutti gli associati a partecipare.
Oltre all’Inail e Regione Lombardia, sono stati già ammessi come parti civili in questo nuovo processo che si apre il nostro Comitato, eMedicina Democratica, entrambi difesi e assistiti dall’avvocata Laura Mara.
Da anni insieme ad altre associazioni lottiamo contro chi afferma e sostiene che i morti sul lavoro e da lavoro sono inevitabili, cercando di far luce su tutte le morti innaturali e lottando nelle fabbriche, nelle piazze e nei territori, fuori e dentro le aule dei tribunali, perché vogliamo e pretendiamo giustizia. Anche se siamo coscienti di andare contro interessi economici giganteschi, e contro una società che vive e prospera mettendo il profitto prima degli esseri umani, noi continuano a lottare. In una società civile non si può accettano come “normale” che più di mille lavoratori perdano la vita sul lavoro ogni anno e altre migliaia a causa di malattie professionali. Da anni le associazioni e i comitati lottano perché i morti sul lavoro e da lavoro siano considerati crimini contro l’umanità e non vadano mai in prescrizione.
La loro lotta contro la monetizzazione della salute e della vita umana, per il rispetto delle leggi sulla sicurezza, si scontra spesso non solo con datori di lavoro e dirigenti che in nome del profitto calpestano la salute e la vita umana, ma anche contro un nemico ancor più terribile; l’indifferenza, che fa calare il silenzio attorno agli infortuni, i morti sul lavoro e le malattie professionali.
Una delle parole d’ordine che abbiamo sempre sostenuto in fabbrica fin dagli anni ‘70 è stata: “La salute non si paga – la nocività si elimina”, scontrandoci con il padrone (che dava la paga di posto più alta per i lavori nocivi e mezzo litro di latte), con il sindacato che barattava salario e salute, con alcuni sindacalisti sul libro paga del padrone, e anche con alcuni nostri compagni di lavoro che vedevano nell’indennità di nocività la possibilità di arrotondare il salario (anche se di poche lire).
Le lotte hanno prodotto maggior coscienza, anche nell’opinione pubblica, dei pericoli derivanti dalle sostanze cancerogene. L’amianto e le sostanze cancerogene hanno ucciso prima gli operai ma poi, uscendo dalla fabbrica, hanno inquinato l’aria, le falde acquifere e il territorio e causato morte e malattie in cittadini mai entrati in una fabbrica.
Vogliamo anche ricordare che il 5 gennaio 2005, a conclusione di una battaglia durata 12 anni, il giudice del Tribunale penale di Milano dott. Ambrogio Moccia aveva già condannato 9 dirigenti della Breda/Ansaldo per l’omicidio colposo di Giancarlo Mangione, lavoratore ucciso da un mesotelioma pleurico, tipico tumore d’amianto, dirigenti poi salvati dalla prescrizione.
Per questo noi ci battiamo: perchè gli infortuni e i morti sul lavoro e di lavoro non vadano mai in prescrizione e siano considerati crimini contro l’umanità.
Morti per amianto nei capannoni Alfa Romeo di Arese:
a giudizio i dirigenti
Grazie anche ai documenti forniti dal nostro Comitato alla Procura di Milano, il Giudice per le indagini preliminari ha rinviato a giudizio 7 ex dirigenti Fiat per 21 decessi legati all’esposizione all’amianto negli anni Ottanta e Novanta all’Alfa Romeo di Arese.
Gli ex manager Fiat, tra cui l’Amministratore delegato Paolo Cantarella, sono accusati in relazione alla morte per forme tumorali di 21 operai dello stabilimento automobilistico, decessi avvenuti a metà degli anni 2000 e che secondo l’accusa sarebbero stati provocati dalla presenza di amianto nello stabilimento milanese. Il nostro Comitato deciderà prossimamente, prima dell’inizio del processo, se costituirsi parte civile.
Continuano i processi contro i dirigenti della Pirelli di Milano
Il Giudice dott.sa Annamaria Gatto, dopo aver unificato i processi 2 e 3 in un unico procedimento contro 10 dirigenti della Pirelli, si è pronunciata sulle costituzioni delle parti civili, dopo aver respinto le motivazioni degli avvocato dei dirigenti Pirelli. legittimando e facendo entrare nel processo tutte le parti civili: la Regione Lombardia, l’ASL, la Camera del Lavoro Metropolitana e, difesi dall’avvocato Laura Mara, Medicina Democratica, l’Associazione Italiana Esposti Amianto e il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio.
L’Inail, invece, ha pensato bene di raggiungere un accordo con la Pirelli ed ha comunicato al giudice di aver ritirato la propria costituzione di parte civile, uscendosene così dal processo.
Riportiamo una sintesi delle motivazioni scritte nell’ordinanza con cui il Tribunale di Milano ha ammesso la costituzione di parte civile del nostro Comitato:
“Dai documenti prodotti si rileva che il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio ha partecipato a numerosi convegni scientifici , sia nazionali che internazionali, ha promosso incontri istituzionali, gruppi di lavoro, ha attivamente sollecitato la costituzione di un Fondo Vittime Amianto, confrontandosi sul tema con alte cariche istituzionali, ha investito le Istituzioni Comunitarie della questione della normativa comunitaria in Italia. Del Comitato fanno parte ex dipendenti della Pirelli s.p.a. in servizio presso gli stabilimenti ove hanno anche lavorato i soggetti passivi dei reati oggi contestati. Risultano, quindi soddisfatti i requisiti di parte civile per la costituzione degli enti sopra indicati.”
Ciao Pino! |
Il 24 agosto, a 67 anni, per un tumore che l’ha spento in pochi mesi, ci ha lasciato il nostro amico Giuseppe Di Lorenzo conosciuto dagli amici come Pino. Con Pino, ex lavoratore del Corriere della Sera, ci trovavamo spesso il venerdì nella nostra sede per pranzare e, insieme ad altri compagni e amici, discutere e passare qualche ora in allegria.
In questo momento di lutto, mentre siamo vicini a Giulia – sua moglie e nostra cara amica - e ne condividiamo il dolore, vogliamo ricordarlo con una foto scattata nel 2012 quando non era ancora ammalato: aria ironica, dito puntato, pronto a ribattere …. ciao, caro amico, hai lasciato un vuoto in mezzo a noi.
La solidarietà continua
Come abbiamo spesso detto, la solidarietà è una cosa concreta ed un’arma potente.
L’Associazione Esposti Amianto di Monfalcone ha recentemente vinto il processo contro i dirigenti dei Cantieri Navali di Monfalcone e ha ottenuto un risarcimento. L’Associazione di Monfalcone ha deciso di utilizzare questi fondi per “scopi sociali”, inviando una sottoscrizione di 2.000 euro al nostro Comitato.
Ecco la lettera di accompagnamento indirizzata al nostro Comitato dal presidente: “Caro Michele, finalmente abbiamo trovato uno spazio di tempo per riunirsi e decidere, oltre alla ricerca, a quale Associazione offrire un piccolo contributo, e abbiamo ritenuto che il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio ha tutta la nostra riconoscenza e stima. Il giorno 25/6/2014 Vi abbiamo inviato un bonifico.
Carmelo Cuscunà, Associazione Esposti Amianto Monfalcone “
Rinnovo tessera 2014
Non deleghiamo a nessuno la difesa dei nostri interessi. Siamo noi stessi gli artefici del nostro destino. La tessera, insieme alla partecipazione alle iniziative è la forma di appartenenza minima al nostro Comitato. Insieme alle sottoscrizioni dei soci, ci permette di essere indipendenti e autonomi, politicamente ed economicamente, da istituzioni, partititi politici, sindacati, e organismi religiosi. L’assemblea degli iscritti al Comitato ha deciso all’unanimità che ai soci che da 2 anni non rinnovano la tessera non verrà più inviato il bollettino informativo. Invitiamo quindi tutti a rinnovarla e a partecipare alla vita del Comitato. Il costo della tessera è di € 25 annue.
mail: cip.mi@tiscali.it http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com
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