PROCESSO PIRELLI BIS PER AMIANTO
LA PAROLA ALLE PARTI CIVILI RIMASTE NEL PROCESSO CHE QUANTIFICANO IL DANNO
Dopo aver risarcito quasi tutte le parti offese e tutte quelle istituzionali (INAIL, ASL Milano, Regione Lombardia), che si erano prima costituite nel processo e successivamente hanno raggiunto accordi economici con la Pirelli per uscirne, oggi hanno parlato gli avvocati delle poche parti civili rimaste che non si sono fatte comprare dai soldi del padrone.
Per primo ha preso la parola l’avvocato difensore di un ex lavoratore Pirelli con malattia professionale riconosciuta dall’INAIL per placche pleuriche, che ha chiesto per il suo assistito una provvisionale di 15 mila euro. Altre 100mila euro sono stati chiesti per un ex lavoratore deceduto di mesotelioma
Subito dopo è intervenuta l’avv Laura Mara, legale delle associazioni costituitesi parti civili (Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, Medicina Democratica Associazione Italiana Esposti Amianto). Nella sua arringa, dopo aver ripercorso i momenti salienti del processo e sottolineato tutte certezze emerse sulla responsabilità dei dirigenti, smontando le argomentazioni dei loro consulenti e avvocati difensori, nelle sue conclusioni ha chiesto la condanna per tutti gli imputati e i responsabili civili di PIRELLI TYRESPA e Pirelli & C. .S.P.A (il P.M. Maurizio Ascione nella sua requisitoria del 7 settembre aveva chiesto la condanna di 7 imputati e l’assoluzione per tre).
Ha inoltre chiesto i danni patrimoniali e non patrimoniali, quantificandoli in 250 mila euro per Medicina Democratica e 210mila euro per l’Associazione Italiana Esposti Amianto, specificando che l’eventuale risarcimento sarà impiegato “con specifico vincolo alla tutela ed alla salubrità dell’ambiente, nonché all’informazione ed alla formazione delle professionalità, all’interno ed all’esterno dei luoghi di lavoro, attraverso la realizzazione di ricerche e progetti a ciò finalizzati”.
Il nostro Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, composto da vittime dell’amianto, che non ha mai monetizzato la salute e la morte sia in fabbrica sia sul territorio (al pari di MD e AIEA), fedele ai suoi principi ha preferito non quantificare il danno chiedendo al giudice di stabilire in via equitativa un risarcimento equo per i danni subiti e per le spese legali.
Inoltre l’avvocato Mara, a nome delle tre associazioni ha chiesto al tribunale di ordinare, in caso di condanna la pubblicazione della sentenza, per estratto, a spese degli imputati per due volte sui quotidiani a diffusione nazionale e regionale dove esistano stabilimenti Pirelli nel processo.
Subito dopo è intervenuta l’avvocatessa della Camera del lavoro di Milano (CGIL) quantificando in 50 mila euro il danno.
Nella prossima udienza del 19 ottobre parleranno gli avvocati della Pirelli, e in quelle del 2 e del 16 novembre quelli della difesa.
Noi come sempre saremo presenti in aula per affermare la nostra voglia di giustizia.
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
Milano 5 ottobre 2015
e-mail: cip.mi@tiscali.it
web: http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com
Per contatti. 3357850799
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Crevenna Pierlorena (giovedì, 13 ottobre 2016 11:40)
salve sono la figlia di un ex operaio pirelli morto per amianto "Crevenna Alessandro" deceduto l'11 dicembre 2014,ed iscritto nel processo .Chiedo di poter avere notizie di tale processo. Potete contattarmi all'indirizzo e.mail :pierlorena@hotmail.it