Come ogni anno, oggi si è svolto il corteo, organizzato dal Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, in ricordo di tutti i lavoratori e i cittadini uccisi dall'amianto e dal profitto.
A ricordare tutti i morti sul lavoro e di lavoro, lavoratori e cittadini che hanno sfilato per le vie dell’ex Stalingrado d’Italia, fino alla lapide che li ricorda, posta dai lavoratori della Breda nel 1997 in via Carducci, sui terreni della fabbrica.
Al successivo comizio sono intervenuti:
Michele Michelino, presidente del Comitato; familiari dei lavoratori deceduti per l’amianto alla Scala di Milano; familiari dei lavoratori deceduti della ex Breda; “Associazione 29 Giugno” e “Associazione Il Mondo che vorrei” di Viareggio; lavoratori del Comune di Milano; Aiea e Comitato Vittime Eureco di Paderno Dugnano; Amnil (assoc. Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro); l’assessore all’Ambiente del Comune di Sesto S.G. Alessandra Magro; il regista e attore Renato Sarti;
tutti accompagnati dalla Banda degli Ottoni a Scoppio che ha chiuso la manifestazione.
Dall’inizio dell’anno ci sono stati 200 morti sul lavoro, 4.000 persone muoiono ogni anni per amianto, decine di migliaia per malattie professionali; dal 1993 al 2012 in Italia, solo per mesotelioma, i morti censiti sono stati 21.463, fra l’indifferenza generale.
Andare al lavoro è peggio che andare in guerra! L’amianto è un crimine di pace, di cui sono responsabili padroni, governi,
istituzioni e sindacati che, pur sapendo da decenni della pericolosità dell’amianto, nulla hanno fatto per impedire queste morti annunciate.
Per noi non si è trattato quindi di una semplice ricorrenza, ma di una giornata di lotta per ricordare non solo i nostri compagni morti, ma per rivendicare la messa al bando totale dell’amianto – prevista dalla legge e mai attuata - per evitare che la strage continui anche in futuro.
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel
Territorio
Sesto San Giovanni (Mi) , 28 aprile 2018 e-mail: cip.mi@tiscali.it