LE ASSOCIAZIONI DELLE VITTIME DELL’AMIANTO IN PIAZZA PER LA DIFESA DELL’AMBIENTE
Le vittime dell’amianto a fianco dei giovani, studenti, operai, lavoratori e pensionati che il 27 settembre manifestano con scioperi e cortei in tutto il mondo in difesa dell’ambiente. Il Comitato Amianto Lombardia parteciperà allo sciopero e ai cortei da Largo Cairoli alle 9,30 alle 18,00.
La ricerca del massimo profitto, lo sfruttamento degli esseri umani e della natura, il non rispetto della salute in fabbrica, sui luoghi di lavoro e nel territorio hanno ucciso prima i lavoratori - che nei processi di produzione lavoravano o usavano l’amianto e altre sostanze cancerogene - e poi i loro famigliari e i cittadini.
Le sostanze inquinanti, uscendo dai luoghi di lavoro, hanno poi avvelenato il territorio.
Il “progresso” ha provocato guerre di rapina delle nazioni ricche, imperialiste, contro i paesi più poveri rubando le loro risorse.
Il modello di sviluppo capitalista - con la distruzione di foreste, montagne, laghi, mari e oceani, gli scioglimenti dei ghiacciai, la desertificazione di interi continenti dovuto all’accumulazione - sta distruggendo il pianeta e spinge milioni esseri umani, affamati dalle sue politiche economiche, all’emigrazione.
Noi vittime dell’amianto abbiamo vissuto direttamente e viviamo insieme alle nostre famiglie sulla nostra pelle le conseguenze di questo modo di produzione, che non esita a mandare a morte milioni di persone,risparmiando anche pochi centesimi sulla sicurezza per il profitto.
Il principale nemico dell’umanità responsabile dell’inquinamento, del cambiamento climatico, della fame, della miseria crescente è il capitalismo, un sistema che considera normale che - per il guadagno di pochi - miliardi di persone muoiano di stenti.
Solo in Italia questo modello di “sviluppo” causa ed è responsabile di più di mille morti sul lavoro e di decine di miglia di morti per malattie professionali (più di 4000mila persone ogni anno vengono uccise dall’amianto, 120.000 nel mondo). Un sistema economico, politico sociale e legislativo che riconosce come unico diritto quello della ricerca del massimo profitto, subordinandovi tutti gli altri diritti previsti dalla Costituzione (al lavoro, alla salute, alla scuola, giustizia ecc), che considera normale che degli esseri umani siano sfruttati e muoiano per il profitto, è un sistema barbaro e inumano.
Le stragi, i morti sul lavoro e di lavoro, i crimini ambientali, i morti del profitto sono crimini contro l’umanità e come tale andrebbero perseguiti senza prescrizioni o impunità.
Il capitalismo, le multinazionali e le grandi potenze imperialiste, sostenuti dagli stati, con il suo sistema di accumulazione che fa del profitto lo scopo della sua produzione, il motore della sua esistenza a discapito degli esseri umani e della natura, sono i responsabili della lenta morte del pianeta e dei suoi abitanti, allo stesso modo dei morti d’amianto e dello sfruttamento. La lotta per difendere il clima è prima di tutto lotta contro il capitalismo, per il rischio zero nei luoghi di lavoro, di vita e nel territorio, per cambiare questo modo di produzione. Tocca ai lavoratori in prima
persona, alle associazioni delle vittime, mobilitarsi nei luoghi di lavoro per migliorare le condizioni di vita.
Se davvero vogliamo salvare il pianeta, e gli esseri viventi che ci vivono, dobbiamo lottare contro questo sistema di distruzione e di morte. Non esiste, né mai esisterà, un capitalismo “buono o verde”.
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli”
Sesto San Giovanni, 26 settembre 2019
e-mail: cip.mi@tiscali.it web: http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com