LA SETTIMANA PROSSIMA DOPO NOVE MESI RIPRENDONO I PROCESSI PER I MORTI D’AMIANTO A MILANO
L’Italia è il paese delle stragi impunite e dimenticate, uno dei paesi più corrotti al mondo, che protegge e tutela i carnefici a scapito delle vittime, ma che sa produrre anche grandi esempi di
solidarietà fra chi ha subito torto e violenze inaudite, fra le vittime di tutte le stragi prodotte dal sistema capitalista nella ricerca del massimo profitto. La solidarietà è la vera forza di
questo paese.
Nei vari processi contro i morti del profitto vediamo ogni giorno che si scontrano due verità. Quella che difende gli interessi delle vittime attraverso le testimonianze dei compagni delle
vittime e quelle dei padroni che difendono i loro interessi.
Astenersi dalla lotta o, peggio, difendere il proprio padrone e i dirigenti accusati della morte di centinaia di operai e migliaia di cittadini, non garantisce in ogni caso né il posto di lavoro
né la salute.
Il sistema capitalista, nella sua ricerca del massimo profitto, distrugge gli esseri umani e la natura e noi non accettiamo di barattare il lavoro di alcuni contro la salute di tutti.
Se i padroni ci vogliono costringere a lavorare per continuare a intascare profitti facendoci rischiare la vita ogni giorno in fabbrica in reparti nocivi e inquinando il territorio, dobbiamo dire
chiaramente che noi vogliamo lavorare in sicurezza e che a condizione di morte niente lavoro.
La scelta fra il morire di fame e il morire di cancro non è una scelta. La lotta del movimento operaio è da sempre una lotta contro lo sfruttamento, per eliminarne le cause, la società
capitalista basata sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. La salute si rivendica e la nocività si elimina.
La salute si difende nei luoghi di lavoro e nel territorio lottando per la bonifica immediata dei siti inquinati e la chiusura dei reparti incriminati, con salario pieno per tutti i lavoratori
interessati. E’ questa la lotta che vale la pena di fare.