Terremoto Amatrice. Condannati cinque imputati per il crollo di due palazzine
Il Tribunale di Rieti ha condannato ieri, 8 settembre, tutti e 5 gli imputati di omicidio colposo plurimo, crollo colposo, disastro e lesioni nel processo per il crollo delle due palazzine di edilizia popolare di Piazza Augusto Sagnotti ad Amatrice in seguito al sisma del 24 agosto 2016.
Il giudice monocratico Carlo Sabatini nel processo di primo grado per il crollo di due palazzine popolari ex Iacp di Amatrice, che causarono la morte di 18 persone e il ferimento di altre 3, accogliendo le richieste del pm Rocco Gustavo Maruotti, ha condannato a 9 anni di carcere Ottaviano Boni, all'epoca direttore tecnico dell'impresa costruttrice Sogeap, a 8 anni Luigi Serafini, amministratore unico della stessa azienda, a 7 anni Franco Aleandri, allora presidente dell'Iacp, a 5 anni Maurizio Scacchi, geometra della Regione Lazio-Genio Civile, e a 7 anni Corrado Tilesi, ex assessore del Comune di Amatrice.
Il tribunale, inoltre, ha condannato tutti gli imputati e i responsabili civili (Ater, Regione Lazio e il Comune Amatrice) al risarcimento dei danni in favore delle parti civile da quantificare in sede civile. Il tribunale ha stabilito che gli edifici erano costruiti con materiale non a norma e quindi pericolose.
Nella società dove a imprenditori senza scrupoli interessa solo realizzare il massimo profitto, complici le istituzioni dello stato, dove si costruiscono case con materiale scadente mandando a morte sicura chi ci abita, la vita delle persone non vale niente e anche per la "giustizia" la vita delle persone vale poco, da due anni di reclusione a pochi mesi per ogni essere umano assassinato.
Tenendo contro che questo è il primo grado di giudizio a cui seguiranno nei prossimi anni gli altri due, Appello e Cassazione, che generalmente riducono le pene o assolvono gli imputati “eccellenti” e le istituzioni, perché lo stato non condanna mai se stesso non si può certo dire che giustizia è stata fatta.
Solidarietà alle famiglie di chi ha perso la vita e disprezzo per gli assassini.