Morti d'amianto alla Scala di Milano, dopo anni si apre il sipario sul processo.
Già dal 1986 la AsL aveva segnalato la necessità di dismettere tutto ciò che conteneva la fibra killer, contenuta persino nelle lampadine dei lampadari e nella scuola di ballo per ragazzi. Dopo lunghe battaglie giudiziarie si approda in aula
di Maria Cristina Fraddosio 1 OTTOBRE 2020 www.ilfattoquotidiano.it
Una lamiera di 17 metri per 12 completamente foderata di stoffa in amianto e collocata tra il palcoscenico e la sala del Teatro alla Scala di Milano. È questo il simbolo, noto come "pattona", di una battaglia giudiziaria che dura da anni. Si chiudeva e apriva assieme al sipario durante i cambi di scena e a fine spettacolo. Fungeva da tagliafuoco e isolamento acustico. La sala, il palcoscenico e l'orchestra, ad ogni movimento, venivano inondati dalle polveri. Poi nel 1992 è crollata durante una prova di scena. L'hanno messa via alla bell'e meglio. Tagli netti coi flessibili e lo spettacolo è continuato. Il problema sembrava risolto. Non era così. Impianti meccanici ed elettrici, proiettori di scena, tra gli stipiti delle porte tagliafuoco: l'amianto era ovunque. Dalle coperte antincendio per far fronte al calore dei proiettori ai guanti utilizzati per spegnere le torce e le candele. Anche i tavoli della sartoria erano rivestiti in amianto. Nessuno era al sicuro: vigili del fuoco, elettricisti, sarte, scenografi, meccanici, falegnami, parrucchieri, macchinisti, comparse, calzolai, e poi gli artisti, ballerini, coristi, direttori d'orchestra.
Domani a Milano ci sarà l'udienza del processo di primo grado già in fase dibattimentale. Il pm Maurizio Ascione, tra i massimi esperti di amianto in Italia, sentirà l'anatomopatologo nominato dal Teatro per analizzare i decessi. Sono dieci in tutto i morti. Cinque gli imputati rinviati a giudizio per omicidio colposo plurimo, ma uno è deceduto qualche mese fa. Si tratta degli ex dirigenti della Scala (due ex direttori dell'allestimento scenico, un ex direttore tecnico e l'ex capo dell'ufficio tecnico) e dell'ex sovrintendente Carlo Fontana. Il processo è iniziato nel 2017. L'anno prima vennero prosciolti i quattro ex sindaci di Milano, Carlo Tognoli. Paolo Pillitteri, Giampiero Borghini e Marco Fomentini, che erano stati indagati in quanto presidenti del Cda del Teatro.
Le indagini erano partite dalla morte di sette dipendenti della Scala, per l'esposizione all'amianto già dal 1986, ovvero da quando l'Asl aveva segnalato la necessità di dismettere tutto ciò che lo conteneva. Ma non fu dato seguito. I numerosi esposti delle associazioni, con in prima linea il Comitato ambiente salute teatro Scala, oltre a Medicina democratica, avevano convinto la Procura di Milano a indagare. Persino 400 lampadine del lampadario in vetro soffiato risultarono fatte di amianto. Molti di questi dettagli choc sono stati resi noti durante il processo in un dossier presentato da alcuni lavoratori, costituitisi parte civile al fianco dei 19 familiari delle vittime morte per mesotelioma pleurico. C'è chi è ancora vivo e affronta le patologie asbesto correlate. Oggi i lavoratori della Scala sono monitorati dall'Asl di Milano, dopo che nell'ottobre del 2013 hanno ottenuto di essere iscritti nel registro degli ex esposti amianto della Regione Lombardia. A un centinaio è stato così riconosciuto il diritto alla sorveglianza sanitaria, secondo una catalogazione di tutte le categorie professionali (Allegato 1).
Le bonifiche del Teatro alla Scala, che venne costruito per volontà dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria, su progettazione dell'architetto
Giuseppe Piermarini, e venne inaugurato nel 1778, sono avvenute a più riprese. Dagli anni '90 in poi. Quando sembravano ultimate, emergeva altro amianto. È stata la scrupolosità dei lavoratori a fare la differenza. “L'amianto - scrive il Comitato ambiente salute - era presente in tutto il teatro e aveva anche coinvolto spazi come la palazzina di via Verdi che era collegata direttamente al teatro e che per tantissimi anni ha ospitato l'ex-scuola di ballo dove centinaia di bambine/ ragazzi/ hanno studiato per 8-12 ore al giorno. Gli uffici amministrativi per alcuni anni sono stati ospitati in quella palazzina che aveva soffitti e muri in cemento amianto, compresa la tromba della scala principale" (Allegato 2). C'è grande apprensione tra i lavoratori ora per il processo. In questi anni denunciare non è stato facile. Il primo a farlo fu Demetrio Asta, ex siparista, andato in pensione nel '91. Fece causa alla Scala e gli fu fatto divieto di rimettere piede in teatro. Ottenne il risarcimento per asbestosi cronica in sede civile. Poco dopo però morì. Nel frattempo le denunce aumentavano. I decessi e le malattie pure.