LOTTE E DIRITTI
La conquista del diritto a una giornata lavorativa di otto ore è costata lacrime e sangue ai lavoratori.
La rivendicazione della riduzione dell’orario di lavoro , 'Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire' ha visto combattere classe contro classe.
In Italia la FIOM nel 1919 conquistò le otto ore, prima categoria nel nostro paese.
Le 40 ore verranno raggiunte al culmine delle grandi mobilitazioni di massa “dell’autunno caldo” negli anni 1969 e 1970: il punto più alto delle rivendicazioni operaie in Italia.
Da allora molto è cambiato. Dagli anni ’80 la classe operaia ha subito un continuo attacco alle condizioni di vita e lavoro che ha minato nella sostanza e conquiste e diritti che sembravano acquisiti. Lo Statuto dei lavoratori è stato progressivamente svuotato, l’articolo 18 cancellato, il diritto di sciopero gravemente limitato.
Il lavoro è stato deregolamentato: in particolar modo le nuove generazioni hanno perso ogni diritto acquisito negli anni dal movimento operaio.
Prima della chiusura per covid in alcuni settori (ristorazione, bar, nella logistica, nei ristoranti), era normale la richiesta di lavorare 60-72 ore a settimana.
Il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro ormai avviane anche in settori della grande industria, con il ricorso a straordinari obbligatori, “flessibilità” concordate, sabati, domeniche, lavoro notturno.
La giornata lavorativa di otto ore 8 conquistata anni fa è messa continuamente in discussione e in moti casi cancellata, abolita.
Le "conquiste" operaie sono sempre state il risultato di una guerra civile fra la classe dei capitalisti e quella degli operai e dei rapporti di forza esistenti in quel momento.
Nel corso degli anni, il cambiamento dei rapporti di forza nella lotta fra capitale e lavoro, ha prodotto cambiamenti anche nella giurisprudenza.
La legislazione riguardante le normative, le leggi, i diritti del lavoro sono cambiati ancor più a vantaggio dei padroni.
La legge si adegua alle mutate condizioni della lotta di classe.
Le leggi dello stato borghese servono a difendere i profitti dei capitalisti.
Il cambiamento dei rapporti di forza tra le classi è evidenziato e sancito anche nel cd. Decreto Sicurezza (o Decreto Salvini) varato dal governo giallo-verde e rivisto ma non cancellata dal
governo giallo-rosso che regola le forme di lotta del conflitto di classe, con un inasprimento delle regole repressive a tutela della proprietà privata.
Nonostante il lockdown e le chiusure imposte d'autorità da governo e regioni, il coprifuoco, la sospensione dei diritti costituzionali, le fabbriche, la logistica e i settori strategici del capitale continuano a produrre.
In questi mesi di pandemia è aumentato lo sfruttamento di chi lavora, ma sono aumentati anche gli infortuni, le malattie professionali, i morti sul lavoro e c’è stato un vertiginoso aumento della disoccupazione.
Rivendicare nei contratti con forza alcuni obiettivi a cominciare dalla riduzione dell’orario di lavoro per tutti, la sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro significa difendere l’integrità della classe operaia.
A CONDIZIONE DI MORTE NIENTE LAVORO