Amianto: pm Milano, pene fino a 7 anni per ex
dirigenti della Scala.
Tre dirigenti e un consulente del Teatro alla
Scala sono accusati di omicidio colposo per la morte di 5 lavoratori per mesotelioma.
Pene severe sono state chieste dal pm di
Milano, Maurizio Ascione, per i 3 dirigenti e un consulente del Teatro alla Scala accusati di omicidio colposo in relazione alla morte di 5 lavoratori per mesotelioma, tra cui un macchinista, una
cantante lirica e un siparista, esposti all'amianto all'interno del Teatro dagli anni Settanta in poi. Le richieste del pm alla Corte - presieduta dalla giudice Mariolina Panasiti della nona
sezione penale del Tribunale - sono state esposte questa mattina al termine della requisitoria e vanno da un minimo di 2 anni e mezzo a un massimo di 7 anni.
La pena piu' alta e' stata chiesta per Giovanni Traina, referente del Centro diagnostico italiano e poi consulente esterno del Piermarini dall'87 (considerato responsabile di tutti e 5 gli episodi);
5 anni di reclusione sono stati chiesti invece per l'allora sovrintendente Carlo Fontana (che ha guidato il teatro dal 90 al 2005);
tre anni e mezzo per la direttrice affari generali dal '91 al '96 Maria Rosaria Samoggia (per tre episodi) e 2 anni e mezzo per il direttore tecnico dal '94 al '95, Franco Malgrande (che risponde di tre episodi).
Il processo, che si e' trascinato per molto tempo ed e' stato anche interrotto a causa della pandemia, e' arrivato alla requisitoria dell'accusa e proseguirà con l'audizione delle conclusioni delle parti civili il 29 gennaio.
Durante il suo intervento il pm Ascione ha
ricordato per l'ennesima volta l'elemento del palco che fu principalmente responsabile della dispersione della 'polvere nera' nociva per i polmoni: la cosiddetta 'pattona', una parete di lamiera
alta 16 metri e larga quanto il palcoscenico stesso, definita "persino da un consulente della difesa, l'ingegnere Nano, una 'bestia' che rivestiva il sipario".
La parete era formata interamente di amianto
crisotilo e rivestita da altri due metalli. Il sostituto procuratore ha ricordato anche che "gia' a fine anni '60 si parlava di una relazione eziologica diretta tra l'esposizione all'amianto e il
tumore alla pleura", mentre ancora nel 1986, anno a cui risalgono i fatti presi in esame e le conseguenti morti, proprio alla Scala la fibra killer era presente in grandi quantita'.
Secondo l'accusa rimane "gravissimo" - anche perche' "la Scala contribuiva all'immagine dell'Italia all'estero" - il fatto che "in uno tra i 10 piu' importanti teatri del mondo non vi fosse a quell'epoca ancora un programma di 'Valutazione rischio amianto' come si deve, nonostante le specifiche figure competenti, come gli organi di vertice e diversi consulenti esterni".
Ad assistere a tutte le fasi del processo il
Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro, i sindacati Cub e Medicina democratica. Parti civili i familiari di alcuni degli artisti e dipendenti del teatro morti di tumori e
malattie polmonari.
MILANO
Venerdì, 27 novembre 2020 - 14:05:00,
affaritaliani.it