LIBERI DI UCCIDERE
Ogni anno in Italia decine di migliaia di lavoratori sono massacrati dal lavoro sfruttato.
Ogni anno sono 6000 i morti per amianto, altre migliaia per malattie professionali ma nessuno fa nulla.
Nei pochi casi in cui i famigliari delle vittime e le loro associazioni e comitati denunciano gli omicidi e si fanno processi penali, l'assoluzione dei dirigenti arriva puntualmente. Una lunga, lunghissima serie di processi sono finiti male, per gli ammalati di cancro che hanno lavorato a contatto con l'amianto. Hanno fatto storia quelli della Breda di Sesto San Giovanni del comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio che ogni anno li ricordiamo con rabbia e con dolore.
Per istruire questi processi le indagini dei PM durano anni e questi processi sono celebrati a distanza di anni, e grazie alle leggi e la prescrizione che è annullata solo dopo il primo grado di giudizio, i padroni la fanno franca.
Per la legislazione italiana l'unico diritto riconosciuto è quello di fare profitti anche a scapito della salute e della vita umana dimostrando nella realtà che la legge non è uguale per tutti, ma solo per tutti quelli che hanno i soldi.
Noi abbiamo sempre privilegiato la difesa della salute in fabbrica e nel territorio prima di tutto e successivamente la ricerca della giustizia nelle aule di tribunale trovando sempre una legge a favore dei padroni.
Per il profitto si continua a morire fra l’indifferenza della società capitalista, delle sue istituzioni, governi, partiti e dei sindacati confederali CGIL-CISL- UIL UGIL e altri falsamente autonomi o di base diventati ormai il cane da guardia dei padroni. E dove non arriva la magistratura a salvare il potere economico e politica arrivano i “rappresentanti dei lavoratori”.
Ormai i padroni e i governi scelgono loro gli interlocutori con cui trattare.
Sindacati e delegati collaborazionisti che invece di difendere le condizioni di vita e di lavoro in fabbrica e nel territorio dei lavoratori e delle loro famiglie difendono i profitti delle aziende, com’è successo con l’ex ILVA di Taranto dove i sindacati per primi si dichiararono d’accordo con la clausola immunitaria concessa dal governo ai padroni e che oggi si ripetono sui vaccini.
Lo “scudo penale” concesso ai dirigenti ex Ilva, ArcelorMittal, o alle multinazionali dei farmaci sono una vera e propria licenza di uccidere.
Contro il potere dei padroni e del loro stato, contro lo sfruttamento e gli assassini dei lavoratori dobbiamo organizzarci e scendere in piazza.
Solo la classe operaia organizzata, che si riconosce nei suoi interessi immediati e storici e che lotta per il potere operaio potrà liberare se stessa e tutta l’umanità dallo sfruttamento, dai morti sul lavoro e stragi ambientali, dagli orrori della guerra e dall’oppressione del capitale.
Michele Michelino, Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio