MORTI BIANCHE? MORTI NERE O OMICIDI?
Portare a casa un salario nella guerra quotidiana fra capitale e lavoro è sempre più rischioso. I morti sul lavoro, per malattie professionali, gli invalidi del lavoro sono solo una parte della brutalità e della violenza del sistema capitalista. Oggi alle vecchie nocività si aggiungono le nuove dovute alla pandemia di Covid19. La mancanza di sicurezza sul lavoro e nelle condizioni di vita genera un aumento dei morti sul lavoro, ma la violenza padronale e dello stato è responsabile anche dell’aumento dei suicidi fra i lavoratori. L’aumento del disagio psicofisico e delle malattie mentali, ha raggiunto nell’ultimo anno e mezzo un aumento vertiginoso ed è in costante crescita sia fra i lavoratori sia fra altri settori della popolazione.
Protetti da leggi che tutelano la proprietà privata dei mezzi di produzione e il profitto, anche a scapito della salute e della vita umana e del pianeta, i capitalisti che non rispettano le loro stesse leggi sulla sicurezza dei lavoratori hanno impunità e licenza di uccidere. L’aumento dello sfruttamento e il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro sono la causa principale dell’aumento degli infortuni e dei morti sul lavoro di cui le istituzioni e autorità fingono di non vedere. Con il ricatto del posto di lavoro e la riduzione dei salari reali, i padroni costringono gli operai, gli sfruttati, a lavorare sempre di più e sempre peggio.
In Italia ogni anno ci sono 1400 morti sul lavoro, altre migliaia per malattie professionali, una strage di lavoratori chiamata da padroni, governi e istituzioni “morti bianche” come se non fosse responsabilità di nessuno. Le morti sul lavoro non sono mai “bianche”! Sono morti nere, veri e propri omicidi.
I sindacati CGIL-CIS-UIL- UGL, ma anche alcuni sindacati di base che riconoscono come legittimo il profitto e la società basata sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, sono diventati i paladini, i sostenitori degli interessi dei padroni. In cambio di riconoscimenti ai tavoli di trattativa governativi e confindustriali e privilegi per i loro dirigenti e i loro uomini in fabbrica e nei luoghi di lavoro, impediscono, sabotano e si oppongono a ogni lotta autonoma e indipendente basate sui reali interessi degli operai e dei lavoratori.
Sbarazzarsi di questi cani da guardia del padrone è il primo passo per marciare verso l’emancipazione proletaria.
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio